In breve:
- Utilizza temperature altissime solo per eludere la legge creando polveri abbastanza sottili da non essere captate dai filtri PM10
- Crea nanopolveri molto più dannose della PM10, pericolose anche a grande distanza poiché viaggiano tanto agevolmente quanto un gas.
- Sono state sottratte le strumentazioni ai due studiosi modenesi che hanno scoperto la pericolosità di queste polveri.
- Consuma molto più di ciò che produce.
- Il governo ha contraffatto gli studi sugli inceneritori angiungendo una negazione che vanifica l'originale. (In pratica hanno trasformato "FA MALE" in "NON FA MALE")
Fonti:
Termovalorizzatore di Granarolo, Bologna
1 http://www.youtube.com/watch?v=VEDTj0UpdtQ
L'ennesima presa per il culo. Niente di nuovo purtroppo. Il dott. Montanari dicendo "termovalorizzatore (una parola ridicola che non ha traduzioni in altre lingue)" esprime alla perfezione la situazione. L'abitudine di mascherare sotto falso nome processi nocivi facendoli sembrare di pubblica utilità, purtroppo abbraccia una moltitudine di attività commerciali in Italia. Il concetto basilare rimane quello di risolvere, o perlomeno attutire, il problema all'origine: PRODURRE MENO RIFIUTI. La formula si completa se aggiungiamo, in seguito all'ineluttabile impossibilità di non produrne un certo, seppur anche minimo quantitativo, il DOVERE CIVICO, MORALE, ECOLOGICO di RIUTILIZZARE = RICICLARE.
RispondiEliminaIo vado in giro nelle scuole per mestiere ad insegnarlo ma dovrebbero farlo tutti con tutti: dite NO agli imballaggi, boicottateli non comprandoli, cercate di trovare un alternativa e quando non è possibile, cercate di prolungare la vita dell'imballaggio riutilizzandolo! Sottoindendo, dando per scontato, visto il livello della discussione che la pratica della raccolta differenziata è un ausilio al riciclo, ed è OBBLIGATORIA, ma ricordate, ogni volta che andate a fare la spesa, cercate di pensare a ogni singolo materiale che acquistate, di cosa è fatto? quali processi produttivi ha seguito (=qual'e l'impatto all'origine?) Quanto è riciclabile?
La soluzione che consiglio a tutti e che sto intraprendendo personalmente in questi giorni è SMETTERE DI USARE IL SUPERMERCATO. L'alternativa è l'acquisto solidale. Per chi non lo sapesse esistono gruppi di persone che, sfruttando il numero, acquistano grandi quantità direttamente dai produttori, selezionati e spesso "vicini". La spesa probabilmente non è inferiore a quella del supermercato ma si sa quel che si compra e soprattutto si evita spesso la catena degli imballaggi. Non pensate sia uscito dal tema del post, tutto è collegato. Una azione ne determina una miriade di altre. Se l'uomo è un essere pensante, fate valere questo detto: prima di agire, pensa!